Valtorta-Bocelli: un sodalizio culturale
(a cura di Emilio Pisani)
Circulus et calamus fecerunt me doctorem.
Chi lo ha detto? È una massima che ho sentito attribuire a san Tommaso d’Aquino, ma l’attribuzione è incerta. Significa, in senso stretto, che si diventa dotti attraverso la convivenza (circulus) e con l’uso della penna (calamus). In senso allargato, uscendo dalla metafora, si può dire che la cultura si acquisisce con la frequenza dei rapporti umani, in specie viaggiando e conversando, e con l’applicazione nella ricerca, che comporta la familiarità con la scrittura.
La reminiscenza in lingua latina di quella sentenza è riaffiorata in me leggendo l’intervista ad Andrea Bocelli sul mensile “Il Timone” di aprile 2021. Cosa mi poteva meravigliare di un tenore che è noto in tutto il mondo? Certamente non la passione per la musica, né il successo dei concerti, né la produzione discografica in milioni di copie. Ciò che è scontato non mi fa notizia. Riascolto piacevolmente, ma senza più sorprendermi come avvenne la prima volta, il racconto del suo rapporto con una fede razionale, alimentata dalla lettura dell’opera di Maria Valtorta, che egli definisce “farina del sacco di Dio”.
La sorpresa, questa volta, me l’ha procurata il Bocelli che accoglie e ascolta una persona, si interessa alla sua storia, così come si mostra appassionato della letteratura e sensibile ad un canto popolare. L’apertura al sapere distingue la persona colta dall’erudito che si chiude nel suo sapere. Scopro sempre di più che si rifiutano di accostarsi all’opera della Valtorta coloro che amano la propria erudizione, i quali non hanno “attenzione e umiltà”, come Bocelli suggerisce che si debba avere.
L’intervista a Bocelli sul mensile “Il Timone” è uscita in contemporanea con una pubblicazione che riguarda la cultura di Maria Valtorta, scrittrice conosciuta in tutto il mondo per la sua opera, come Bocelli è un artista noto per la sua voce. Dietro l’opera letteraria che conquista, come dietro la voce che affascina, c’è la persona che svela di sé qualcosa di edificante. Di Maria Valtorta ci edifica apprendere che ha messo al servizio dell’elevazione spirituale anche la cultura personale.
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