Maria Valtorta nel 1943, anno del primo dettato © 2024 mariavaltorta.com

23 aprile 1943: il primo ‘dettato’

La “Fondazione Erede di Maria Valtorta” informa che sabato 27 aprile 2024, alle ore 17, la comunità dei frati dell’Ordine dei Servi di Maria celebrerà la Santa Messa nella Cappella del Capitolo della SS. Annunziata di Firenze a ricordo del primo ‘dettato’ del 23 aprile 1943.


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[Il 22 aprile, Maria Valtorta ha una visione in cui]

«[…] Gesù, il mio Maestro, con la sua parola senza suono, mi dice che il mio posto è più che mai ai piedi della sua croce. Dal suo Sangue solo, io devo trarre vita… e il mio compito è solo quello di essere incenso ai piedi del suo trono di Redentore. Incenso che copre, col suo profumo, il lezzo del peccato, della cattiveria, della ferocia che la Terra esala. L’incenso non profuma che ardendo e consumandosi. E io devo fare la stessa cosa.

Mi dice ancora che il fiore può attirare altri sguardi alla sua croce, può far curvare altre creature sotto la pioggia del suo Sangue. Questo il compito del fiore verso il prossimo e verso Dio. Riparazione d’amore verso Gesù e attrazione a Gesù di molti cuori, accettando di vivere, per questo, in un brullo deserto, sola con la croce. […] »


[Gesù a Maria Valtorta, il 23 aprile 1943:]

«[…] Oh! se gli uomini sapessero ancora volgersi a Me che sono la salvezza! Non desidero che questo e piango perché vedo che niente è capace di fare loro alzare il capo verso il Cielo da dove Io tendo loro le braccia. […]» (I Quaderni del 1943)


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[Il 6 gennaio 1950:]

Dice lo Spirito Santo:

«[…] Se Egli parla, tu scrivi. Se Egli tace, tu non scrivi. Perché tu non sei simulatrice di cose straordinarie. Perché tu non sei una folle che scambia per parole soprannaturali e soprannaturali visioni le parole e le visioni date dal delirio. Tu sei lo strumento, il portavoce. E uno strumento è inerte sino a che l’artefice non lo prende fra le mani per fargli compiere un lavoro. E un portavoce non ha voce sinché la Voce non lo empie di Sé perché egli la espanda sul mondo. Questo tu sei, e non altro.

Ed è risposta, dopo il lungo silenzio, la nuova parola, per dire la verità ai ciechi dagli occhi coperti dalle scaglie della loro carnalità, i quali vedono come vede il loro pensiero non buono, non già come è realtà, perché sono ciechi. Vedono l’esterno, e non sanno ciò che avviene fra lo Spirito divino e lo spirito del servo di Dio. Vedono l’apparente silenzio, ma non possono penetrare i motivi divini di quel silenzio, perché l’uomo carnale non può penetrare con la sua pesantezza opaca nei misteri della Luce fatta Parola.[…]» (I Quaderni del 1945-1950)

 

Quaderno di Maria Valtorta

 

• Leggi anche la Memoria del primo dettato di Gesù a Maria Valtorta, a cura di Emilio Pisani

Daniel

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