Luigi Rossin, testimonianza i suoi alunni

Testimonianza di Luigi Rossin, insegnante

Dal dicembre 1977 al febbraio 1979 l’insegnante Luigi Rossin che

leggeva con la scolaresca il “Poema” di Maria Valtorta

e riceveva il nostro “giornalino” ci inviava da Villa Bartolomea (Verona) le lettere che riprendiamo per riportarne ampi stralci tra quelle dei lettori ricevute nei trascorsi decenni.

La testimonianza:

Una persona molto cortese mi fa il favore di prestarmi, un volume per volta, Il Poema dell’Uomo-Dio [L’Evangelo come mi è stato rivelato] della Valtorta. Questo che mi presta è il quinto.

È una vera fortuna per me avere nelle mani quei volumi. Lo so, è difficile e anzi impossibile dire quanto è contenuto in quelle meravigliose pagine narranti la vita inedita di Gesù. Solo le dico il mio entusiasmo e la mia profonda edificazione nell’aver scoperto il vero Cristo quale è stato autenticamente qui sulla terra…

Mai ebbi la fortuna di conoscerlo così bene e luminosamente come ora. Mi è venuta la felice idea di leggerlo pure in scuola ai miei alunni di quarta elementare. Il successo è addirittura notevole. Sono costretto ogni giorno a leggerne alcune pagine, altrimenti mi tediano fino all’inverosimile se non leggo quella Vita del Salvatore.

Rimangono impressionati dai fatti ed avvenimenti più svariati. I rapporti, i colloqui con i pagani, con i soldati di Roma, con i portuali; la sua calma, la sua gentilezza e signorilità con tutti, il tatto fine e garbato con i pagani, la sua mitezza, la sua benignità con ogni persona, la sua dottrina ed i suoi insegnamenti sempre nuovi ed inesauribili, la sua disponibilità al colloquio con ogni persona di qualsiasi idea, religione o carattere.

Il suo contegno sereno ed equilibrato anche con i tipi più duri, ostili ed avversi. Ma più di tutto interessa loro il comportamento con tutti i bambini. Non si comporta mai con loro da pesante moralista, da odioso correttore dei costumi, da saccente mortificatore delle loro scappatelle. Il suo contegno è singolarmente affettuoso e incomparabilmente leggero. Le scrivo queste righe non solo per fare un piacere a lei, ma specialmente allo spirito beato di Maria Valtorta. Sono certo che Lei vede dal cielo questa innocenza tutta interessata ai volumi che tanto faticosamente scrisse su quel letto di grande martirio. Le rendiamo omaggio e stima per un’opera così insigne che entra fra le aule della scuola, fra i volumi della cultura.

Mi riesce sempre più evidente che Maria Valtorta è un grande dono regalato da Dio all’Italia e al mondo. A sua volta Lei, in forma del tutto inedita, intellettualmente e letterariamente, aveva il compito di ripartorire Gesù agli uomini, alle coscienze, alle anime, alla Chiesa ed ai tempi moderni. Più m’inoltro nella lettura di queste pagine meravigliose e sovrumane, maggiormente mi si svela nitida, chiara, nobile, l’amabilissima persona di Gesù. Ma penso a quelli che si mantengono freddi, magari ostili dinanzi a questa rinnovata epifania di Gesù, adatta ai tempi moderni…

L’ho provato io; è impossibile non regalare a Gesù tutta la simpatia dell’animo, tutto l’affetto del cuore, tutto l’ossequio della mente, tutta la stima dell’intelletto, solo al costatare tutto il bene che Lui erogò  in modo prodigo e incondizionato ad ogni uomo, israelita, cananeo, romano, greco, fenicio, egizio: ai nemici, agli indifferenti, agli apatici, agli ingrati, agli incoscienti, agli incomprensivi, agli inferociti contro di Lui; senza nominare i simpatizzanti, gli approvanti, i benevoli, gli amici, i devoti e gli infervorati di Lui. Ma, sarà un mio difetto personale, però più d’una volta mi sono commosso ed ho pianto sopra quelle pagine, tra riga e riga.

Un riverente stupore c’investe quando si scorrono i colloqui intimi, confidenziali, paradisiaci, svolti tra Gesù e la sua Mamma nelle svariate occasioni, le più delicate, le più difficili, le più tragiche della sua vita…

Non ho qualifica letteraria, non ho dottorato alcuno per formulare un giudizio autorevole sull’opera della Valtorta, ma la ritengo superiore a molti letterati ritenuti insigni. Ho l’impressione che questa Santa Donna l’Eterno Padre, pensandola prima, l’abbia preparata a donarci quest’opera monumentale quale ora la leggiamo….

Dottor Pisani, ho una notizia assai lieta da comunicarle. Questa volta sono le mamme dei miei alunni ad offrirmela… nelle riunioni per consegnare loro la scheda scolastica dei loro figli. Abbiamo discusso di tante cose di scuola, compresa anche la vivacità dei ragazzi dei nostri giorni. Ad un dato momento della discussione, alcune di loro assai contente (poi tutte le altre l’hanno confermato), così spontaneamente come le donne del nostro luogo si possono esprimere, m’hanno riferito che i loro bambini, per quanto vivaci ed irrequieti, li vedono più buoni, più volonterosi, più affiatati tra loro, si comprendono e s’aiutano di più, si compatiscono e si scambiano piaceri l’un l’altro con più frequenza. Insomma, con tutti i loro difetti e miseriole, se li sentono tanto mutati. Lì per lì non seppi che risposta dare. Anche perché un’improvvisa ed intima commozione m’aveva quasi bloccato. Senonché mi venne subito in mente il POEMA.

Dottor Pisani, c’è poco da dire. Posso anche errare per eccesso, ma qui si sta rinnovando ancora una volta, viva e reale, la presenza di Gesù, autentico, tale e qual era duemila anni fa, quando con il suo rigoglio della Primavera divina allietava quelle popolazioni tra cui viveva e passava. Nulla impedisce a LUI di scendere spiritualmente anche in questa ignota e sperduta nostra aula di campagna, nelle menti di questi ingenui alunni che nessuno conosce, tra questi figli di onesti ed infaticati operai ed agricoltori dalle mani ruvide per tanti duri lavori.

Ancora una volta penso che Gesù non disdegna di riattivare tanti Fiori innocenti di queste nostre campagne. Da quelle pagine, da quelle righe, da quelle parole, LUI diffonde il Suo Spirito vivificante ed operante che muove i cuori semplici e generosi di questi alunni… È con profondo senso di tristezza che penso e vedo altre aule scolastiche, altre classi che potrebbero essere fortunate come la mia. Ma non lo sono. Mi par di vederlo Gesù che attende nella sua incrollabile pazienza divina di essere introdotto in tutte le classi non dico d’Italia ma del mondo. È lì che le guarda, queste aule, queste classi. Ma nessuno apre… Le menti, i cuori, le intelligenze, le volontà, i sentimenti dei professori, degli studenti, tutte chiuse, tutte sbarrate, solo per Lui. Nella scuola tutto può entrare, perfino la droga. Ma LUI no. Lui, l’Immancabile Escluso…

Egregio Editore, un giorno in classe proposi ai miei alunni la seguente iniziativa. Che ne direste se mandassimo all’Editore Pisani alcune delle vostre impressioni che ricevete dalla lettura del Poema dell’Uomo-Dio? Tutti l’accolsero con vivo entusiasmo. Ecco i loro pensieri messi sulla carta con quel loro slancio e con quella ingenuità propri dei loro anni infantili… Ancora una volta Dio svela le sue realtà spirituali non ai poveri superbi ma ai semplici, ai pargoli.

Proprio questa mattina, quattro ottobre, due alunni miei, finita la ricreazione, entrarono in classe litigando. Avevano iniziato in ricreazione, non so perché. Si sono affrontati per picchiarsi. Accorsi e li separai. Dopo essermi assicurato ch’erano calmi, iniziai a leggere nel Poema il grande avvenimento della Nascita di Gesù, che la Valtorta descrive così divinamente. Finita la lettura, alzai gli occhi sugli alunni e sui due litiganti, e con mia viva sorpresa vidi i due stringersi la mano sorridenti e cancellare il loro litigio e rancore con un significativo gesto di pace. Non avevo proposto loro alcuna iniziativa di riconciliazione. L’episodio lo ritengo una efficace lezione anche per noi grandi.

Dott. Pisani, i miei alunni Le esprimono il loro entusiasmo e la loro gioia per aver letto stampati sul giornalino i loro pensieri. Sono soddisfatti che possano solo servire a far conoscere meglio Gesù a tanti che di Lui hanno una pallida idea. Anche i loro genitori sono rimasti edificati nel leggere i pensieri dei loro figli, così affettuosi, sinceri e generosi. Sono tanti piccoli lumicini accesi, tante fiammelle guizzanti, che fanno corona alla dolce e amabile Persona del Cristo.

     Con la stima più cordiale.

Luigi Rossin

Daniel

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