disobbedire in obbedienza

Disobbedire in obbedienza

L’evangelista Giovanni racconta: … gli scribi e i farisei gli condussero una donna sorpresa in adulterio, la posero in mezzo e gli dissero: “Maestro, questa donna è stata sorpresa in flagrante adulterio. Ora Mosè, nella Legge, ci ha comandato di lapidare donne come questa. Tu che ne dici?”. Dicevano questo per metterlo alla prova e per avere motivo di accusarlo (Gv 8,1-6).

Bella prova per Gesù! Se non avesse acconsentito alla lapidazione, avrebbe mostrato di disattendere, egli maestro, una norma della legge d’Israele. Se avesse lasciato lapidare la donna, avrebbe smentito se stesso come misericordioso. Con giustizia Gesù riafferma la legge e salva la donna dalla condanna: “Chi di voi è senza peccato getti per primo la pietra contro di lei”.

Il senso della giustizia deve aver guidato Padre Berti quando il Sant’Uffizio, suprema autorità ecclesiastica dopo il Papa, ingiunse a lui, sacerdote e membro di un Ordine religioso, di consegnare l’intero manoscritto originale dell’opera, ancora inedita, di Maria Valtorta, insieme con i fascicoli delle copie dattiloscritte, che egli avrebbe dovuto ritirare dalla circolazione.

Padre Berti obbedì per dovere e disobbedì per giustizia. Non si rifiutò di recarsi all’appuntamento, nel palazzo del Sant’Uffizio, ma si presentò senza i quaderni autografi, dichiarando di non esserne in possesso, con il sottinteso di non poter disporre di cose altrui. (Nottetempo, in abiti borghesi, aveva preso il treno per Viareggio e li aveva riportati alla legittima proprietaria). Quanto ai fascicoli delle copie dattiloscritte, portava quelli che aveva potuto racimolare da coloro che li possedevano, scusandosi per la loro incompletezza.

L’Opera di Maria Valtorta fu salvata dall’oblio (come la donna adultera dalla lapidazione) per una disobbedienza illuminata dal giusto senso dell’obbedienza.

(Emilio Pisani)

(nella foto: La donna Adultera di Giorgio Abkhasi)

Daniel

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