Università di Bari - convegno: tra scienza e fede

“ Tra scienza e fede ” – Università di Bari – Convegno

“Tra Scienza e Fede” è stato il tema del Convegno che si è tenuto l’11 febbraio 2019 a Bari, nel Salone degli Affreschi del Palazzo Ateneo, che è la sede della Università degli Studi.

Dopo il saluto del Magnifico Rettore dell’Università, quattro relatori, docenti in istituti universitari di Padova, Milano, Salerno e Bari, hanno evidenziato il ruolo della Scienza nel dialogo tra Fede e Ragione illustrando gli studi scientifici su antiche reliquie (Sindone di Torino e Velo di Manoppello) e sugli scritti dei mistici (in specie le opere di Maria Valtorta). Prima di dare spazio agli interventi, che hanno dato prova del vivo interesse suscitato dall’ascolto delle quattro relazioni, sono stati invitati a prendere la parola Emilio Pisani e Don Ernesto Zucchini.

Fuori tema, volutamente, è stata la testimonianza di Emilio Pisani, che si è professato inesperto di scienza ma esperto di Maria Valtorta, delle cui opere è stato il curatore storico nel pubblicarle come editore. La sua competenza si riferiva agli atti e ai fatti di un processo storico che ha prodotto l’opera valtortiana e l’ha fatta conoscere fino a renderla oggetto di studio e di discussione.

Il primo fatto storico dell’opera di Maria Valtorta sta nella sua genesi. “Doni di natura e  doni mistici armoniosamente congiunti – ha scritto il Beato Gabriele M. Allegra – spiegano questo capolavoro della letteratura religiosa italiana e forse dovrei dire della letteratura cristiana mondiale”. È un assunto che trova la sua ragione nell’ascesi eroica della Valtorta quale emerge soprattutto dal racconto autobiografico, che è la sua apertura d’anima al confessore.

Il volontario e totalizzante dono di sé è stato il contributo umano che ha attirato la grazia del dono ricevuto per amore di tutti.
Altro fatto storico sono le vicende del suo affacciarsi al mondo. Dopo aver rischiato l’incuria e perfino di cadere nell’oblio, l’opera è stata come riportata alla luce e sempre più curata perché tutti potessero beneficiarne nella sua integrale originalità. Appartengono ancora alla storia gli effetti, ampiamente testimoniati e registrati, che l’opera ha prodotto nei lettori in sei decenni di diffusione. Un’indagine storica, infine, potrebbe farci interrogare sulle ragioni per cui quest’opera straordinaria ci è stata data nella nostra epoca.
Un convegno valtortiano sul tema “Tra Storia e Fede” non sarebbe meno interessante. Anche la Storia è una scienza, ed è in armonia con la Fede cristiana, che si fonda sulla Storia della Salvezza.

Daniel

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