Nicola Pende e Maria Valtorta

L’attestato di Nicola Pende

Professore ordinario (poi emerito) dellUniversità di Roma e senatore del Regno, Nicola Pende era il medico più noto in Italia e godeva di fama mondiale nel campo della endocrinologia e patologia costituzionale.

La Congregazione dei Riti (che trattava le cause dei santi) lo annoverava tra i suoi Periti per lesame scientifico delle guarigioni ritenute miracolose.

Come risulta dal suo attestato, interamente autografo, il prof. Pende conosceva non solo lOpera ma anche la scrittrice, per averla sottoposta a visita medica nella casa di Viareggio. Restò in contatto epistolare con la Valtorta e tornò a farle visita. Così scrisse, dunque, nel 1952:

Ho avuto la fortuna, circa tre anni fa, di leggere alcuni volumi del manoscritto di Maria Valtorta sulla Vita di Gesù. Dirò pure che per incarico ricevuto da Padre Berti ho sottoposto a minuziosa visita medica la signorina Valtorta, compiendo anche su di lei, con laiuto del radiologo di Pisa Prof. Duranti, una osservazione radiografica sulla colonna vertebrale della signorina, dato che essa presentava da molti anni una paraplegia che la inchiodava a letto. Prescindendo dalla diagnosi di questa affezione, che rientra nel mio segreto professionale, dirò le mie impressioni ed opinioni sul contenuto dello scritto.

Questo è per me un vero capolavoro dal lato dello stile e della bellezza della lingua e della forma, così come non era possibile aspettarsi da una donna provvista di una cultura letteraria appena discreta.

Ma io, che mi occupo con le modeste mie forze delle caratteristiche umane di Gesù come risultano dai Vangeli, e come può vederle un biologo cristiano, devo affermare di aver trovato nello scritto della Valtorta questa umanità di Gesù non solo corrispondente nei suoi tratti essenziali a quella che ci hanno tramandata i quattro Evangelisti, ma scolpita ed illuminata ancora più dettagliatamente e profondamente, così da potersi dire che la Valtorta riempie col suo racconto le lacune della vita umana del Redentore. Ciò vale, per es., per il periodo delladolescenza e della giovinezza passata da Gesù nella casa del falegname Giuseppe, ed i rapporti affettivi di Gesù durante questo lungo periodo con la Madre, e la separazione del Figlio dalla Madre quandegli imprende la sua missione presso gli uomini.

Ma quella che in me medico ha suscitato la più grande ammirazione e la meraviglia per la perizia con cui la Valtorta descrive una fenomenologia che solo pochi medici consumati saprebbero esporre, è la scena dellagonia di Gesù sulla croce.

Il dolore spasmodico, il più atroce sofferto dal Redentore per le ferite della testa e delle mani e dei piedi sopportanti nelle piaghe il peso del corpo, provocano, nel racconto della Valtorta, delle contrazioni toniche di tutto il corpo, degli irrigidimenti tetaniformi del tronco e degli arti, che non offuscano né la coscienza né la volontà del morente, pur essendo la espressione del dolore fisico più grande prodotto dalla più grande delle torture. E tutto il corteo fenomenico dellagonia di Gesù, così come è descritto in questo lavoro, dimostra che è stato il dolore immenso del corpo che ha fermato il respiro ed il cuore del Figliuol dellUomo.

La pietà e la commozione più grande invade il lettore cristiano alla lettura di questa pagina stupenda, di stile veramente medico, del manoscritto di Maria Valtorta.

Roma 23/1/1952

Nicola Pende

Nel 1956, quando si cercava un titolo per lOpera, il cui primo volume era pronto per la stampa, fu lui a suggerire Il poema di Gesù. Non poteva, tuttavia, accettare lorigine soprannaturale dellOpera, per la quale cercò invano una spiegazione scientifica.

Nato a Noicattaro (Bari) il 21 aprile 1880, Nicola Pende morì a Roma l8 giugno 1970.

Daniel

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