La Lunga notte delle chiese è la prima notte bianca dei luoghi di culto in cui si fondono musica, arte, cultura, in chiave di riflessione e spiritualità.
L’ultima edizione (7 giugno 2024) si è svolta con molte iniziative in tutta Italia: 150 Diocesi, + di 220 luoghi tra Chiese, Musei Diocesani, Santuari…
Per un giorno nella splendida cornice delle nostre chiese, sono state organizzate diverse iniziative e programmi culturali: visite guidate, mostre, teatro, letture, musica, ecc.
La Musica.
Le grandi composizioni musicali spesso traggono ispirazione dal divino, intrecciando armonie celesti e aspirazioni spirituali. Compositori come Bach o Beethoven, per citarne due, hanno creato opere monumentali che riflettono una ricerca del trascendente.
Queste composizioni non solo celebrano il sacro, ma cercano di esprimere l’indicibile e l’infinito attraverso la musica. La maestosità delle loro creazioni rivela come il divino sia una fonte inesauribile di ispirazione, capace di elevare l’animo umano e trasmettere un senso di profonda spiritualità e connessione universale.
Il card. Ratzinger affermava che “in Bach e Mozart percepiva l’armoniosa presenza di Dio”. In un’intervista al quotidiano Avvenire, ricordava «un concerto di musiche di Johann Sebastian Bach, a Monaco di Baviera, diretto da Leonard Bernstein. Al termine dell’ultimo brano, la Cantata Bwv 140 Wachet auf, ruft uns die Stimme, sentii, non per ragionamento, ma nel profondo del cuore, che ciò che avevo ascoltato mi aveva trasmesso verità, verità del sommo compositore, e mi spingeva a ringraziare Dio. Accanto a me c’era il vescovo luterano di Monaco e spontaneamente gli dissi: “Sentendo questo si capisce: è vero; è vera la fede così forte, e la bellezza che esprime irresistibilmente la presenza della verità di Dio”»
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Negli scritti di Maria Valtorta, le parole di Gesù non sono solo racconti, ma spesso si trasformano in vere e proprie composizioni musicali dell’anima. Le sue descrizioni non solo narrano gli insegnamenti del Maestro, ma evocano sensazioni profonde e emozioni che potrebbero essere tradotte in note musicali. È come se ogni parola, ogni frase avesse il potenziale di diventare un motivo, un tema musicale che risuona nell’interiorità di chi legge. Questa connessione tra parola e musica non solo arricchisce il testo, ma apre la porta a un’interpretazione artistica che avvicina il divino attraverso il linguaggio universale della musica. E Gesù stesso ne spiega il motivo:
«Vedi, Maria […] vi è della musica che è preghiera, che è lezione, che è elevazione a contemplazioni nel soprannaturale, musica nelle cui note veramente vibra e traspare non tanto il genio dell’uomo ma la potenza di Dio Creatore dell’uomo.
Il genio dell’uomo non è che il mezzo per testimoniare la potenza di Dio che lo ha creato con intelligenza e ragione, oltreché con spirito e con carne e sangue. Il genio dell’uomo non è che la risposta data ai sostenitori di teorie evoluzionistiche secondo le quali l’uomo attuale non è che la bestia evolutasi in un lento ascendere dalla brutalità alla umanità. Il genio dell’uomo non è che la risposta data ai negatori della Creazione, e perciò di Dio Creatore, agli eretici che sostengono l’autogenesi dell’Universo. Il genio dell’uomo non è che la risposta data agli atei. Il genio dell’uomo è la confessione che Dio è e che tutto è perché Egli lo vuole: luce, vita, elementi, intelletto, tutto.
Ma Io parlo delle musiche vuote. A queste paragonerei le mie pagine se fossero solo armonia di parole e perfezione stilistica.
Ma in esse è la Sapienza. La mia Sapienza. È la Verità, la mia Verità. In esse è la Carità, la mia Carità. È Dio perciò. Ecco perché esse hanno valore. E guai a chi non cerca e non trova in esse questo loro vero valore!» (30 settembre 1947, I Quaderni del 1945-1950)
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La Fondazione Erede intende dar voce agli artisti che si sentono ispirati dagli scritti di Maria Valtorta. Se avete idee o progetti, non esitate a contattarci.