Maria Valtorta è sepolta a Firenze.
La città che tanto amava, e dove curò i soldati feriti della prima guerra mondiale, ha accolto i suoi Resti mortali, che sono stati inumati alla Ss. Annunziata.
MARIA VALTORTA SI SPEGNE IL 12 OTTOBRE 1961
Maria Valtorta si spense nella mattina del 12 ottobre, giovedì, nello stesso istante in cui il sacerdote che l’assisteva, recitando la rituale preghiera per gli agonizzanti, arrivò a dire le parole: “Parti, anima cristiana, da questo mondo”. Parve proprio un estremo atto di ubbidienza. Aveva 64 anni di età ed era in letto da 27 anni e mezzo.
Gesù le aveva detto, molti anni prima: “Come sarai felice quando ti accorgerai di essere nel mio mondo per sempre e d’esservi venuta, dal povero mondo, senza neppure essertene accorta, passando da una visione alla realtà, come un piccolo che sogna la mamma e che si sveglia con la mamma che lo stringe al cuore. Così Io farò con te”.
Nella sua stanza e sullo stesso letto fu composta la Salma. Il candore lievemente rosato della mano destra, in contrasto con le dita illividite della sinistra, sembrava voler esaltare la sublimità dei suoi scritti. Le ginocchia rimaste inarcate sotto la veste bianca esprimevano la durezza del suo scrittoio.
Fu rispettata la sua volontà, che lei aveva espressa per tempo, di avere il funerale di primo mattino (avvenne il sabato 14 ottobre) e di essere sepolta nella terra. Sobrietà e nascondimento fino all’ultimo.
Viareggio, Camposanto della Misericordia • Dal 14 ottobre 1961, giorno della sepolture, fino al 12 ottobre 1971, giorno dell’esumazione, le spoglie di Maria Valtorta hanno riposato al n. 127 del Campo B. • Dal 15 ottobre 1971 i resti mortali di Maria Valtorta, amorosamente sistemati dopo la ricognizione e l’accurato trattamento scientifico, sono stati custoditi nello stesso loculo che racchiude quelli dei genitori, alla Galleria del Redentore.
MARIA VALTORTA SEPOLTA A FIRENZE
La mattina del 2 luglio 1973, lunedì, la città di Firenze accoglieva i Resti mortali di Maria Valtorta.
La giornata era iniziata a Viareggio, nel Camposanto della Misericordia. Il corpo di Maria Valtorta vi era stato esumato dalla terra due anni prima, il 12 ottobre 1971, giorno del decimo anniversario della morte. Le sue Ossa, dopo essere state sottoposte a speciale trattamento per mano del Postulatore Generale dell’Ordine dei Servi di Maria, erano rimaste custodite in una cassetta metallica collocata nella tomba dei Genitori, un loculo nella Galleria del Redentore.
Presenti in quel 2 luglio erano: Marta Diciotti, Padre Roschini, Anna Maria Mencarini e le sue tre figlie, Claudia Vecchiarelli ed Emilio Pisani. Il custode del cimitero provvedeva a far rimuovere la lapide sepolcrale ed a fare aprire il loculo, da cui prelevava la cassetta che consegnava a Marta.
Poco dopo, dal piazzale del Cimitero partiva il breve corteo di due auto. Sul sedile posteriore della prima auto, guidata da Emilio Pisani con accanto Padre Roschini, sedevano Marta e Claudia tenendo nel mezzo la preziosa cassetta. Al seguito, unica scorta, era l’auto delle Mencarini.
Prima di dirigersi all’autostrada per Firenze si tornò a fare un giro verso il centro cittadino. Percorrendo la lunga Via Antonio Fratti, si potette sostare per alcuni istanti davanti alla “sua” casa, favoriti dal segnale rosso del semaforo che allora era installato all’incrocio con Via Leonardo.
A Firenze, dove si giunse verso le ore undici, attendeva, con Padre Berti venuto da Roma, la Comunità dei Servi di Maria della Santissima Annunziata. La loro richiesta di poter dare una sepoltura privilegiata alla illustre Terziaria del loro Ordine era stata accolta dall’Arcivescovo di Firenze, card. Ermenegildo Florit, che aveva indicato come luogo per la sepoltura la Cappella del Capitolo al Chiostro Grande di quel complesso monumentale. Altre due autorizzazioni erano state necessarie: dal Ministero della Sanità, poiché si trattava della traslazione di Resti mortali, e dalla soprintendenza “Belle Arti”, che aveva dettato le regole per la lapide.
A guidare il breve corteo nel Chiostro quattrocentesco, il 2 luglio 1973, era Padre Gabriele Alessandrini, priore conventuale.
Nella Cappella la cassetta restava esposta davanti all’altare durante la S. Messa che Padre Roschini concelebrava con Padre Berti e un altro Padre Servita, Padre Celestino M. Bresci.
Al termine della Messa, Padre Roschini teneva un significativo discorso. Accostava la sobrietà della nostra cerimonia, che si svolgeva alla presenza di pochi intimi, al clima di solitudine che aveva avvolto gli avvenimenti più grandi come l’Annunciazione, la Visitazione, la Natività. Illustrava con brevi cenni la spiritualità di Maria Valtorta e i benefici spirituali che i suoi Scritti producono nel mondo. Definiva il 2 luglio 1973 “una data storica per la Chiesa, per la città di Firenze, per l’Ordine dei Servi di Maria, per il mondo intero”.
La cassetta metallica contenente le Ossa di Maria Valtorta, inserita in una cassetta di legno già predisposta, veniva calata, insieme con una pergamena firmata da tutti i presenti, nella buca sepolcrale, aperta sul pavimento a lato dell’altare. La buca veniva infine murata e chiusa con la lapide. Il rito si concludeva con la benedizione.