ISOLA DEL LIRI E LA FONDAZIONE EREDE

Claudia Vecchiarelli, fondatrice, insieme ad Emilio Pisani, della Fondazione-erede

IL 19 LUGLIO 2010 NASCE
LA FONDAZIONE EREDE

La Fondazione è stata costituita nell’anno 2010 per iniziativa dei fondatori Emilio Pisani e Claudia Vecchiarelli e della Società a responsabilità limitata “Centro Editoriale Valtortiano” (siglabile CEV), il cui Statuto prevede, nell’art. 4, la “costituzione di una Fondazione o Ente che raccolga l’Eredità morale e materiale di Maria Valtorta”.

La Fondazione non ha scopo di lucro e persegue esclusivamente finalità di tutela e di valorizzazione di cose d’interesse culturale e storico per utilità sociale. In particolare la Fondazione che nell’atto costitutivo riceve in dotazione la proprietà della casamuseo Valtorta in Viareggio e la proprietà dei manoscritti originali di Maria Valtorta persegue il duplice scopo di: 1) custodire e proporre ogni memoria della persona di Maria Valtorta come un bene d’interesse pubblico; 2) tutelare, valorizzare, divulgare gli scritti di Maria Valtorta a beneficio dell’umanità.

La stessa Fondazione è abilitata a ricevere quanto altro appartiene al patrimonio valtortiano, come i manoscritti editati nel frattempo, soprattutto quelli dell’epistolario, e qualche altro ancora inedito, oltre a documenti, oggetti e ricordi di vario genere, senza voler escludere quanto Emilio e Claudia stessi hanno realizzato e messo al servizio dell’impresa valtortiana.

 

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Il 10 febbraio 2020, con atto pubblico la “Fondazione Maria Valtorta Cev” presieduta da Emilio Pisani cambia la propria denominazione in “Fondazione Erede di Maria Valtorta” e adegua lo Statuto alla nuova normativa, che cambia la denominazione di onlus (organizzazione non lucrativa di utilità sociale) in quella di ETS (ente del terzo settore) conservando le medesime prerogative.

 

Emilio Pisani, editore delle opere di Maria Valtorta e primo presidente della Fondazione Erede di maria Valtorta

EMILIO PISANI
1935 – 2023

Emilio Pisani, una vita a servizio degli ideali del Vangelo, della cultura cristianamente ispirata e della comunità umana.

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Dire Emilio Pisani significa dire “Maria Valtorta e la sua Opera”. La persona e la vocazione di Emilio, stimato editore e autore di numerose pubblicazioni — che ha lasciato questo mondo circa un anno fa, il 29 settembre 2023, all’età di 88 anni — sono per sempre e indissolubilmente legate infatti alla pubblicazione e alla diffusione dell’Opera di letteratura religiosa di Maria Valtorta, mistica e scrittrice del Novecento, nata a Caserta nel 1897 e morta a Viareggio, dove visse per 40 anni circa, il 12 ottobre 1961. Un’Opera, quella valtortiana, attualmente tradotta in 30 lingue e diffusa in un centinaio di paesi al mondo.

Da sempre attivo nella vita culturale nella sua amata Isola del Liri, dove era nato l’11 marzo 1935 ed ha vissuto tutta la sua vita, uomo di solida cultura, attento alla storia dei suoi contemporanei, radicato in una profonda fede cristiana, mai ostentata, ma pensata, approfondita, condivisa con chi incontrava, e soprattutto testimoniata da una credibile testimonianza di vita, attento osservatore dei cambiamenti, delle contraddizioni e dei ritardi della Chiesa cattolica nei delicati frangenti storico-culturali dagli anni Cinquanta a quelli della promettente stagione del post Concilio Vaticano II, impegnato personalmente nella esperienza ecclesiale della sua città e del suo territorio (fu anche per diversi anni Presidente diocesano dell’Azione Cattolica in quella che era ancora la Chiesa di Sora-Aquino-Pontecorvo), Emilio visse una vera e propria svolta nella propria esistenza, allorché la Provvidenza volle che incontrasse la figura di Maria Valtorta, dal momento che agli inizi degli anni Cinquanta la Tipografia Editrice Michele Pisani (padre di Emilio) aveva stipulato un contratto di edizione per l’Opera di Maria Valtorta con la stessa mistica viareggina.

Nel 1985, egli costituiva, assieme all’indimenticata consorte Claudia Vecchiarelli, scomparsa nel 2012, il Centro Editoriale Valtortiano (CEV), con lo scopo di continuare la pubblicazione delle opere di Maria Valtorta, per sviluppare e diffondere i suoi scritti e i suoi ideali. Nel 2010 i due coniugi costituirono la “Fondazione Maria Valtorta CEV” che nel 2020 ha cambiato la propria denominazione in “Fondazione Erede di Maria Valtorta”.

Il cuore delle pubblicazioni di Maria Valtorta ancora oggi promosse nel mondo dalla Fondazione è L’Evangelo come mi è stato rivelato, Opera pubblicata in 10 volumi, che la mistica stese dal 1943 al 1947, mentre era inferma, impossibilitata ad alzarsi dal suo letto nella casa di Viareggio. Letterariamente elevata, attraverso l’avvincente racconto della vita terrena del Signore Gesù, e con una cospicua sezione relativa a sua madre Maria, ricca di discorsi e dialoghi, l’Opera illustra i tre anni di vita pubblica del Signore Gesù in conformità con l’ortodossia cattolica.

A tale Opera Emilio Pisani per decenni ha dedicato praticamente tutto se stesso, divenendo negli anni, sempre assieme a sua moglie Claudia, protagonista di una intensa opera di animazione spirituale nella comunità di Isola del Liri ma anche nella sempre più vasta famiglia valtortiana, presente in Italia e non solo, introducendo ed accompagnando nella vita cristiana tante persone che ancora oggi proseguono quel cammino imperniato sulla parola del Vangelo. 

Dotato di vasta e solida cultura, mai esibita però come tratto di superiorità ma anzi sempre celata dietro una sincera umiltà, Emilio possedeva anche una speciale attitudine comunicativa, riversata nei suoi tanti interventi a convegni di studio e conferenze come pure nello stile della sua scrittura, elegante e curatissima, come attestano le numerose opere da lui pubblicate, relative soprattutto alla figura e all’opera di Maria Valtorta, ma anche molti articoli di taglio giornalistico su testate cattoliche locali, in parte da lui raccolti nel libro del 2010 Casa e chiesa. Fatti di chiesa vissuti in casa.

Accanto all’ingente lavoro di pubblicazione degli scritti di Maria Valtorta, tra le sue interessantissime personali pubblicazioni, maturate alla luce dell’Opera della mistica viareggina, Pro e contro Maria Valtorta (prima edizione del 1995, arrivato alla sesta edizione nel 2017), Lettera a Claudia. Storia breve di una vita per Maria Valtorta (2014), Una lettura delle parabole di Gesù (2020), e Il mistero di Giuda (2021), l’ultima originalissima sua opera, portata a termine negli ultimi anni di vita con tenacia e passione, pur nell’affievolirsi delle forze fisiche. Questi ed altri scritti andrebbero davvero riletti per conoscere più da vicino gli ideali che hanno animato la persona e l’impegno di Emilio, oltre alle sue doti e alle sue competenze che lasciano trasparire i sentimenti, gli interessi ma soprattutto il sincero amore per il Dio cristiano e per la comunità degli uomini per cui Emilio si è speso con gioia e generosità esemplare. (A.C.)

Emilio Pisani a Viareggio nella camera di Masria Valtorta

In occasione del primo anniversario della morte di Emilio Pisani, domenica 29 settembre 2024, alle ore 18, nella chiesa di San Lorenzo Martire a Isola del Liri sarà celebrata una messa in suffragio.

PREMIO INTERNAZIONALE PER LA PACE S. PAOLO VI, PAPA

Il 25 agosto 2024 a Serrone (FR) è stato conferito il “Premio Internazionale della Pace S. Paolo VI, Papa” alla memoria di Emilio Pisani, con la motivazione:

«Emilio Pisani è stato operatore di pace al servizio della nuova evangelizzazione con la diffusione degli scritti di Maria Valtorta, in particolare con L’Evangelo come mi è stato rivelato diffuso in tutto il mondo. Leggendo gli scritti di Maria Valtorta la verità del Vangelo entra nella mente e nel cuore di milioni di fedeli portando luce, “pace, amore, gioia, bontà, benevolenza, pazienza, fedeltà, mitezza e dominio di sé, in definitiva tutti i frutti dello Spirito Santo” (Cfr. Gal 5, 22) che favoriscono il diffondersi del Regno di Dio nei cuori e nella società umana e preparano la civiltà dell’Amore promessa a Fatima dalla Regina della Pace quando ha assicurato che il suo Cuore Immacolato trionferà.»

S.E. Mons. Mauro Parmeggiani, vescovo della diocesi di Tivoli e di Palestrina, ha personalmente consegnato il premio nelle mani di Fiammetta Pagnanelli, presidente della Fondazione Erede di Maria Valtorta.

#PERCHÉ LA SEDE DELLA FONDAZIONE SI TROVA A ISOLA DEL LIRI

UN PO’ DI STORIA

Isola del Liri è una ridente cittadina del Lazio che prende il nome dalla particolare configurazione del suo centro urbano racchiuso tra due rami del fiume Liri. L’industria della carta e della lana ha vantato una tradizione nella sua storia, ma il nome d’Isola del Liri è conosciuto oggi per un altro motivo. Lo hanno sotto gli occhi i lettori che in ogni parte del mondo prendono in mano i volumi dell’Opera di Maria Valtorta, tradotta in oltre trenta lingue, le cui edizioni riportano il nome della casa editrice italiana, con sede in Isola del Liri, che le pubblica in proprio o ne permette ad altri la pubblicazione. Ci sembra utile, dunque, tracciare almeno le linee essenziali di quest’altra storia, che è entrata a far parte di una tradizione “isolana”. Infatti, se si vuole capire il presente e preparare il futuro dell’impresa valtortiana, non si può fare a meno di conoscere il suo passato.

Nel primo decennio del Novecento sorgeva nell’Isola del Liri un’azienda tipografica per iniziativa di Arturo Macioce, che dopo alcuni anni accoglieva come socio il giovane cognato Michele Pisani, fratello di sua moglie. La “Società Tipografica A. Macioce & Pisani”, siglata STAMP, si imponeva per l’accuratezza della stampa e confezione di libri, commissionati in prevalenza da istituzioni cattoliche romane. Nel 1946 il Macioce, di quindici anni più anziano del cognato, suo socio, si ritirava facendo sciogliere la Società, la cui attività proseguiva con la ditta individuale denominata “Tipografia Editrice M. Pisani”, che riprendeva a stampare libri per conto di editori pontifici, curie generalizie di ordini religiosi, istituti cattolici di cultura e associazioni cattoliche.

Nel 1952 Maria Valtorta affidava ad essa la pubblicazione della sua Opera, di cui si prendeva cura Emilio Pisani, figlio di Michele, fino a costituire nel 1985, insieme con la consorte Claudia Vecchiarelli, il “Centro Editoriale Valtortiano” (CEV).

UNA PARTICOLARITÀ

Più unica che rara è una casa editrice che pubblica e diffonde le opere di un solo autore, curandone anche le traduzioni ed estendendo la propria produzione solo a pubblicazioni che trattano della persona e delle opere dell’unico autore. Ancora più anomala diventa la stessa casa editrice se, ad un certo punto, viene identificata con la persona di quell’autore, unendo ai diritti e ai doveri di un editore i diritti e i doveri propri di un autore. In questa posizione si è trovato il CEV quando tutta l’eredità degli eredi di Maria Valtorta è pervenuta ad esso, in parte per essere stata acquistata (la casa Valtorta in Viareggio) e in parte per testamento (i manoscritti con annessi diritti e tutto il resto dell’asse ereditario).

Maria Valtorta avrebbe dovuto e voluto affidarsi completamente all’Ordine dei Servi di Maria, fondato nel Duecento a Firenze da sette santi eremiti e attivo nel mondo con le sue forme ministeriali. Invece l’Ordine non accolse il dono più prezioso, quello dell’Opera, i cui annessi diritti, propri dell’autore e dei suoi eredi, non compensano la gravità dei doveri. Per far pubblicare l’Opera, dopo la defezione dell’Ordine religioso, la Valtorta si affidò alla “Tipografia Editrice M. Pisani” come editori e, in qualità di autrice, nel testamento elesse come erede di riserva Marta Diciotti, sua assistente e confidente a vita, sulla cui fedeltà poteva contare.

Perciò Marta Diciotti ereditò i manoscritti, con annessi diritti, e quanto altro era appartenuto a Maria Valtorta, esclusa la casa in Viareggio, di cui ebbe riservato il diritto dell’usufrutto a vita. Infatti il suddetto Ordine aveva ereditato, sempre per testamento, la nuda proprietà della casa.

Nel 1998, essendo ancora in vita Marta Diciotti, che da circa un anno si era ritirata in un pensionato per anziani, l’Ordine dei Servi di Maria vendette la casa in Viareggio al Centro Editoriale Valtortiano, che in seguito, a proprie spese e con il contributo volontario di lettori valtortiani, la risanò dall’umidità salmastra fin dalle fondamenta, la restaurò facendone una casa-museo e la riaprì ai visitatori.

Dal canto suo Marta Diciotti, già da tempo, aveva fatto testamento a favore del Centro Editoriale Valtortiano, che alla morte di lei, nel 2001, diventava proprietario dei manoscritti e di quant’altro completava l’asse ereditario di Maria Valtorta.

Più unica che rara è una casa editrice che pubblica e diffonde le opere di un solo autore, curandone anche le traduzioni ed estendendo la propria produzione solo a pubblicazioni che trattano della persona e delle opere dell’unico autore. Ancora più anomala diventa la stessa casa editrice se, ad un certo punto, occupa il posto di quell’autore e ne assume il ruolo. Proprio in questa posizione si è trovato il CEV quando tutta l’eredità degli eredi di Maria Valtorta è pervenuta ad esso, in parte per testamento e in parte per essere stata acquistata.

Già previsto nello statuto della stessa casa editrice, ai fondatori, Emilio Pisani e Claudia Vecchiarelli, è parsa evidente la necessità di istituire un ente ‘non profit’ a cui destinare tutto il patrimonio valtortiano.