I quaderni autografi sono la parte più preziosa del patrimonio valtortiano. Mostrano in che modo e con quali mezzi Maria Valtorta scriveva e documentano l’autenticità dei suoi scritti da poter confrontare con la fedeltà della loro pubblicazione.

Quaderno aperto di Maria Valtorta
Fondazione-Maria-Valtorta-sede

Marta Diciotti ereditò tutte le opere di Maria Valtorta con relativi diritti d’autore. Fin dal 1986, constatando che la scelta di affidarsi alla tipografia di Michele Pisani — che delegò la cura dei lavori a Emilio Pisani — aveva dato i suoi frutti,  Marta fece testamento a favore del Centro Editoriale Valtortiano, che alla morte di lei, nel 2001, entrava in possesso dei manoscritti e di quant’altro completava l’asse ereditario di Maria Valtorta.

Il Centro Editoriale Valtortiano (CEV) era stato costituito per essere l’editore degli scritti di Maria Valtorta. Tuttavia, ricevendo l’intera eredità della Valtorta quasi si identificava con la persona di lei, unendo ai diritti e ai doveri di un editore i diritti e i doveri propri di un autore.

I QUADERNI MANOSCRITTI

I quaderni, che non sono uguali tra loro se non a gruppi, a loro volta frammisti ad esemplari completamente diversi, tra i quali figura perfino un registro da computisteria (n. 92). Non di rado le pagine dei quaderni sono integrate da fogli piegati a quinterno e inseriti con cuciture. Sono tutti segni delle difficoltà in tempo di guerra e sfollamento, che rendevano problematico anche il rifornirsi di quaderni.

Il totale delle facciate manoscritte, computato con esattezza anche per rettificare gli errori della mano che numerò le pagine, comprova, se è rapportato al periodo di tempo impiegato a vergarle, che si tratta di una stesura fatta di getto, senza pause per riflettere, per rileggere o correggere.

manoscritto di maria valtorta

DA MARIA VALTORTA ALLA FONDAZIONE

Il Centro Editoriale Valtortiano (CEV), divenuto proprietario dei quaderni autografi per disposizione testamentaria, ha conferito la proprietà degli stessi alla Fondazione Erede, costituita nell’anno 2010 dallo stesso CEV e dai coniugi Emilio Pisani e Claudia Vecchiarelli, editori e curatori storici delle opere di Maria Valtorta.

La Fondazione, che custodisce i quaderni con la massima cura, ha voluto anche preservarli dall’usura del tempo riproducendo le loro pagine con la tecnica della digitalizzazione, intesa a creare il più sicuro archivio elettronico accanto all’archivio cartaceo. Il presente catalogo è una memoria illustrativa che fa da supporto alla duplice conservazione, sempre soggetta ad imprevedibili deterioramenti, dei quaderni autografi di Maria Valtorta.

copetina Casa Valtorta

LA CASA

Tuteli, Padre [Migliorini], il ricordo di me nei cuori e faccia che essi mi diano suffragi. Tuteli, se resta in piedi la casa, il rispetto alla mia stanza in cui tanta vita celeste si è svolta. Quelle pareti sono santificate dallo sguardo di Dio, di Maria e dei santi di Dio. Oh! non potrò mai dimenticare che esse pareti si sono annullate per farmi vedere il Cielo e il Padre Santo e il Figlio trionfante, che si sono empite del raggiare della Colomba e delle armonie celesti e che l’alito di Maria e la sua voce hanno carezzato quelle mura! Non potrò mai dimenticare che esse sono impregnate del suono della parola del Verbo! Più che una chiesa esse erano per me, perché qui il Sacerdote eterno aveva predicato la sua dottrina e mi aveva fatto assistere alla sua Messa: la Passione.

La casa fu ereditata dai Servi di Maria con la clausola che Marta Diciotti potesse usufruirne a vita. La Casa successivamente fu venduta dai Servi di Maria al Centro Editoriale Valtortiano che, a sua volta, la conferì in dotazione alla “Fondazione Erede”