Il mistero di Giuda

Misericordia e perdono nel mistero di Giuda

(La nota di Emilio Pisani)

L’impenitente non è, semplicemente, il peccatore che non si pente, ma è il peccatore che non vuole pentirsi. Questo è un mio pensiero, non sia preso come un dogma di fede. Ma l’ho maturato sull’opera di Maria Valtorta, che nella trama del suo racconto, autenticamente evangelico, rende come viva e visibile l’incidenza della volontà umana sulla volontà divina. D’altronde, non è forse un principio di fede cristiana quello del libero arbitrio, che dà la possibilità di scegliere tra il bene e il male? (Vedi: Catechismo della Chiesa Cattolica, n.1731/2)

Emblematico, a tale riguardo, è il personaggio di Giuda di Keriot. La stringatezza dei quattro Evangelisti non aiuta a sciogliere il mistero in cui egli resta avvolto. L’Iscariota è l’apostolo che tradisce. Giovanni aggiunge che egli tiene la cassa ed è ladro. Non c’è altro da sapere? Chi ci spiega perché Giuda, avendo riconosciuto di aver peccato fino a voler restituire le monete ricevute come prezzo del tradimento, decide di suicidarsi anziché implorare il perdono?

L’opera di Maria Valtorta svela il mistero attraverso mirabili insegnamenti di Gesù, fonte di una infinita misericordia che non risparmia gesti, parole, preghiere e sacrifici per ricondurre sulla via della giustizia il volere dell’apostolo, traviato dal proprio “io”.

Il tradimento di Giuda, da potersi ritenere provvidenziale nel piano della redenzione, è solo l’ultimo atto nella sconcertante vicenda terrena di colui che, a differenza dei compagni, non è stato scelto, ma si è imposto come discepolo che non può essere rifiutato. Tra cadute e ravvedimenti, che farebbero ben sperare, egli non desiste dal coltivare le male passioni della sua anima malata. Tutto questo noi apprendiamo dall’opera valtortiana.

«Ogni caduta ha premesse nel tempo — dice infine Gesù alla Valtorta —. Più la caduta è grave e più ha una preparazione. Gli antefatti spiegano il fatto. Non si precipita e non si sale d’improvviso. Né nel bene. Né nel male. Vi sono coefficienti lunghi e insidiosi alle discese, e pazienti e santi alle ascese. E lo sventurato dramma di Giuda può darvi tanti insegnamenti per salvarvi, e conoscere il metodo di Dio e le sue misericordie per salvare e perdonare coloro che scendono verso l’Abisso».

La misericordia era pronta a diventare perdono a Giuda se egli non l’avesse rifiutata volutamente.

 

  • Il mistero di Giuda è il titolo di un volume di 720 pagine, tratto dall’opera L’Evangelo come mi è stato rivelato. Lo ha pubblicato il Centro Editoriale Valtortiano: www.mariavaltortastore.com
Daniel

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